Intervengo da uomo su questo blog lilla e su un tema così delicatamente osée, raccontando d'un conoscente, studente universitario povero e gagliardo, che si pagava gli studi con vari lavori serali. Faceva, quel giovane, il cameriere, la comparsa nei film d'avventura e, talvolta, il gigolò. Quando il gruppo di amici usciva a bere qualcosa, lui ogni tanto ci raggiungeva e si sedeva a chiacchierare. Mai raccontava di quell'aspetto delle sue serate, lo sapeva solo qualcuno di noi per confidenze traverse, e noi mai gli chiedevamo nulla; il dato restava presente ed ignoto come il suo numero di scarpe: roba personale ed, in fondo, poco significativa.
Sapevo che in quei casi non gli toccava mai d'accompagnarsi ad una fanciulla soave, né ad una splendida trentenne, ma sapevo anche che l'uomo aveva buon cuore e tanta voglia di finire gli studi. Immaginavo mogli attempate col marito svagato, felici per una sera grazie alle sue cure, magari sorridevo un po', ma il nostro non faceva del male di certo: era un morigerato di costumi, non si drogava, andava a letto presto, perfino quand'era solo.
Si laureò, infine, e si sposò, il gigolò, come in un film.
Ecco; mah: potremmo chiamarlo "Il peccatuccio dello studente diligente", nella nuova edizione del libro Cuore?
Ad un'altra volta, gentili signore.
Simpatico dilemma
banditore | 11.02.2013