Indiana Jones

banditore | 22.02.2013

Come non dare ragione allo Jung? Che si contraddiceva (come disse il poeta Withman: "mi contraddico perché sono vasto, contengo moltitudini") occupandosi dappresso di irrazionalità. Si dirà: - per forza se ne occupava, era uno psicologo! - ma lui cincischiava tanto, con l'irrazionale, che si può supporre ne fosse affascinato non solo dal punto di vista clinico. Ad esempio, dovendo prefare l'I-Ching, il libro oracolare cinese, lui ci gioca e si fa fare l'oracolo, è conquistato dal responso, si spinge a insinuare che il libro, in fondo, funzioni non tanto per l'ermetismo che contiene (e che consente molte interpretazioni, tra cui quella adatta) ma per qualche sua arcana virtù.
Non lo dice proprio così, ma insomma.
Il famoso contrasto con Freud deve essere stato provocato dall'improvviso ingresso del Maestro nella stanza dove Jung si stava facendo l'oracolo; Freud (che era un peperino) ha preso libro e discepolo e li ha scaraventati sul marciapiede, tra i passanti.
Era tanta l'energia creativa, l'aura magnetica di Freud, che libro e discepolo sono diventati famosi.
Aveva ragione lui o loro?

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