bello bello bello

Tetto | 26.03.2013

Che bel post. Allora, condivido in pieno tutte le cose sulla banalità, sul fare le cose "perchè così fan tutti" ecc...
Credo, anzi sono sicura, che frequentare una cosa come facebook alimenti tragicamente il tuo senso di straniamento per tutto ciò. Perchè codesto, come altri social network, è proprio l'apoteosi della banalità, pensato e realizzato affinchè anche l'ultimo dei cretini si riempia di "amici" (fittizzi), si senta parte di un gruppo condividendo i il gattino tenero o la frasina trita e ritrita, si possa vantare del fidanzato, dei figli, della torta che ha fatto ecc ecc...
Un tripudio di superficialità. Va usato con molta moderazione, cara LadyMarica!!

E veniamo ai figli. Un racconto che ho scritto iniziava così: "Dicevo sempre che non mi piacevano i bambini". E infatti non mi piacevano, anzi li detestavo. E probabilmente, se avessi dovuto deciderlo a tavolino, avrei rimandato all'infinito, sentendomi non pronta, non portata a fare la madre. Poi mi sno ritrovata incinta a 24 anni, senza ovviamente pianificarlo. Ecco, è stato tutto molto più naturale di quello che immaginavo. Tanto che molti anni dopo un altro figlio l'ho addirittura cercato!!

Alla fine i tuoi ideali in qualche modo li trasmetti.
Anzi, non è il termine giusto. Diciamo che li proponi, semplicemente col tuo esempio, agendo, parlando in un certo modo. E i figli tengono conto di questo (più o meno consapevolmente) per seguire oppure no il tuo esempio. Comunque ti rendi conto che un figlio è un pacco-sorpresa, che scopri giorno dopo giorno. Vedi in lui cose che ricordi di te o che comprendi, così come trovi cose incomprensibili. E costruisci con lui un rapporto come faresti con tutte le altre persone. Nel bene e nel male, con i sorrisi, con le incazzature, con i pianti.

Credo che una come te sarebbe una madre migliore della media di quelle con cui ho avuto a che fare!! mi piacerebbe incontrarti ai giardini e fare due chiacchiere non banali. Invece, ahimè...

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