la solita storia...

banditore | 02.04.2013

...che racconto:
Casa di campagna. Pascqua (mi piace raddoppiare le festività).
Non c'è l'agnello. Oh porca l'oca. Veloce guizzo macellaio. C'è, ma è vivo. Mio padre, poveretto, compiace il venditore, e lo prende. Già, ma e adesso? Si chiede in giro. Io non l'ammazzo. E nemmeno io. Dicono tutti. Finalmente arriva un assassino. Chi è? Ma è il macellaio, no? Egli uccide. Lui piange. Cosa pazza. Debitamente spellato, accuratamente diviso, egli viene cucinato. Egli chi, il macellaio? Ma no, l'agnello. Allora si dice "esso". Ah, esso. Mio padre è pentito. Ma anche sazio. Insomma, non digerisce.
A mia discolpa posso solo dire che non c'ero. Se ci fossi stato, non l'avrei ucciso. Ma l'avrei mangiato. Nemmeno Bartezzaghi saprebbe dire come.
Che dilemmi.

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