L'altra sera, ricevo una telefonata: pronto? - dall'altro capo del non-filo una voce insolita mi sfòtte: "ti dice niente il nome (invento) Tizioccàio?" Io resto lì per lì, lì così.
Non ci sentivamo da tant''anni, e nemmeno a diciott'anni ci sentivamo tutti gli anni; di che si può parlare con Tizioccàio, quest'anno?
Naturalmente, di una "cena di classe", quella roba che si fa dopo anni proprio per ribadire, alla Tafazzi, che ormai non si hanno più diciott'anni, casomai non si considerasse abbastanza questo fatto.
L'uomo m'investe raccontandomi tutto di sé. Ascolto con molta pazienza. Egli allora passa a raccontarmi dei casi che hanno complicato la vita a gente che ricordo appena, poco più che bambina. Mi distraggo a pensare alla differenza tra cavallo baio e roano; l'uomo séguita con le notizie, io emetto inavvertitamente quel gorgoglìo che precede il sonno REM, ma conto che lo consideri un'interferenza. Mentre mi comunica dei "link" a suoi siti fantastici, sdraiato sul pavimento, sogno di volare su mari infiniti in compagnia di Ornella Muti a diciotto anni.
Infine, mi comunica la data. La data di che? - dico risvegliandomi; Della cena, no? - dice lui.
La cena. Ah già. Ma che bello.
Non ho la forza (ho dormito troppo) di dirgli che la cena con gente semisconosciuta e - per quanto mi ricordi - pure abbastanza bamba, ha per me lo stesso appeal di un mese senza interruzione alla Scala ad ascoltare uno che grida. Ringrazio, e perfino sorrido (tanto siamo al telefono, mica mi vede). Dunque lui mi scrive per certificarmi i suoi "link" e confermarmi la data. Ma chi gli ha dato la mia email? Ah già, io, nel dormiveglia, quando parli a vanvera.
Mi venisse la pellagra se ci andrò. Nemmeno Ornella Muti (com'è adesso) potrebbe trascinarmici.
Io, come molti uomini, mi guardo pochissimo allo specchio, tanto che a volte la mattina, appena sveglio, mi prendo degli spaventi trovando in bagno un tizio sconosciuto che poi invece ricordo di aver talvolta già visto. Il fatto di guardarsi poco è comunque confortante: pensi di essere mica cambiato tanto. Perciò avere davanti a te, di colpo, un'intera schiera di zombi che ti danno pacche sulle spalle e dicono "ti ricordi", è una cattivissima azione da fare a se stessi, al proprio equilibrio psichico, nonché ai propri santi attributi, che non devono essere trattati con quella violenza.
La cena di classe. Mi ritorna in mente Guzzanti e rifletto che lui è proprio un geniaccio: le sue battute si attagliano perfettamente alle più varie situazioni:
"mo' con internet puoi parla' co' 'l'aborigeno de l'Australia! Il probblema è: - aborigeno, ma io e te, chésse dovemo di'?"
Repetita Guzzanta juvant
banditore | 27.04.2013