Longevità

banditore | 06.10.2013

Anch'io avevo una nonna vecchissima; toscana verace, ed intendo proprio dura, graffiante, fiera ed indipendente; mollò ai suoi tempi la famiglia per seguire un amore suo, in anni nei quali questo era considerato peggio d'un atto di cannibalismo.
Quando invecchiò oltre i novant'anni, quasi cieca, volle andare al ricovero per anziani. Ci opponemmo, offrendole la possibilità di una badante in casa. "In casa mia non ci voglio nessuno" - rispose, e se ne andò.
Andavo a trovarla e, vedendola triste in quel cacchio di posto dove la sua mente limpidissima non trovava compagnia, cercavo di riportarla a casa; mi minacciò di non ricevermi più, se continuavo a romperle le scatole.
Quando anche in lei la vita cadde (perfino lei cadeva!) andai sul suo letto di agonia e le bisbigliai teneramente: "dài nonna, quando starai meglio ti riporto a fare una gita e a mangiare il gelato..." - non dimenticherò l'espressione che mi fece, ad occhi chiusi, senza più forze: sollevò le sopracciglia e mosse la bocca in una smorfia scettica, come quando si dice a qualcuno: "ma vai, va', ti sembro fesso? Che mi vuoi raccontare?" - fu lei fino all'ultimo istante. Ripensandola, mi vien da fare il saluto militare.

Eh. Mi sa che si vive a lungo anche da duri.

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