Approfittate dell'offerta finché la cattiveria è così gratis

07.02.2013 00:01

 

Ancora un post su donne e sesso. Eh, che volete farci, mi è presa la voglia di rendere partecipi gli altri di quanto io sia, sostanzialmente, una bigotta. Finché mi va bene, comunque, non è così male esserlo.

Ero lì (anzi qui) che mi facevo gli affari mie sorseggiando una birra e sul punto, quasi, di decidere di andarmene a dormire (incredibilmente visto l'orario), quando trovo un bloggettino che nemmeno ho voglia di guardare. Scorro pigramente sulle pagine, tanto perché è troppo presto per dormire, e mi imbatto in un post che, all'inizio, penso uno scherzo mal scritto. Incuriosita faccio lo sforzo di leggere.
E io sulla prosa sono una cattiva persona, se mi annoia, state sereni, non leggo.
La tipa, perché ovviamente è una donna, parla della sua serata con un gigolò. E la cosa mi incuriosisce, educatamente. Non trovi tante persone che parlano di sesso a pagamento. Penso a uno scherzo, già detto, ma leggo. Leggo sottolineando mentalmente gli errori grammaticali perché si sa, io sono un'arrogante, e mi rimbalzano all'occhio senza vie di scampo. La tipa racconta della serata prima, della serata del sesso, di quanto l'uomo non fosse all'altezza (?). Io leggo sempre più con la bocca aperta.
Ringrazio di vivere da sola: non devo essere propriamente bella mentre leggo.
Leggo tutto e in effetti la tipa si merita una qualche forma di applauso per avermi fatto leggere fino alla fine.

Le mie buone intenzioni come al solito durano 10 minuti. Oh, io non ho alcuna intenzione di lasciare una traccia del mio passaggio su quel blog e non ho alcuna intenzione di unirmi ai tantissimi commenti al post del vuoto! Assolutamente, sono convita. Però leggo anche i commenti. Ed è lì che cadono le mie buone intenzioni. In mezzo a una pila di commenti di tipo “bravissima, scrivi come nessun altra” (e questo tanto per dire quante bugie si dicono nei commenti ai post e bisognerebbe smettere di crederci, Marica!) trovo anche qualche commento della tenutaria che spiega perché sia andata a letto con un uomo pagandolo.

Io non ho niente in contrario alla prostituzione, maschile o femminile, purché sia una scelta libera di chi si prostituisce e sia regolamenta affinché chiunque voglia possa farlo in tranquillità (sia chi compra che chi vende probabilmente). Poi che io veda il sesso come, quasi esclusivamente, a servizio di altro (non per forza amore in quel senso molto universale dei romantici ma sicuramente una certa intesa mentale e fisica, forse anche affetto e sicuro almeno uno scambio non esclusivamente di liquidi e germi) è un problemaccio mio.

Quindi non è il “ho pagato un uomo per andarci a letto”, né il racconto dell'atto sessuale, che mi ha, detto tra noi, suscitato una grande malinconia, una grande pena nell'immaginare questa donna che si lascia toccare, anche solo una mano, da un uomo che non conosce, per cui non prova niente e che, a detta sua, alla fine nemmeno la soddisfa, né leggere “un'orco”, scritto veramente così, a farmi commentare il blog.

E' stato, il galeotto, un commento della tenutaria, in risposta a un altro commento, a farmi perdere lo stato emotivo svizzero. Infatti la tenutaria del blog in questione sostiene che il sesso sia “anche” un bisogno fisico (a me è venuto da chiedermi dove sia “l'anche” nel parlare di pagare un uomo per una serata -fino a mezzanotte, dice la tenutaria stessa, perché poi scadeva il tariffario!) e che, la cito quasi, “solo chi ha da mangiare tutti i giorni si permette di scegliere”. Ecco, una frase così mi fa allontanare il sonno. Ho lasciato un commento stizzito, perché si sa, io ho la bruttissima abitudine di non tirarmi indietro se posso scrivere su qualcosa che reputo una grande schifezza. E sottolineamo che l'espressione “chi non ha da mangiare tutti i giorni” significa (perché ovviamente 'ste donne evolute sul sesso -?- mai parlano con chiarezza) “chi non ha un compagno, marito, fidanzato, frequentante deve accontentarsi di quello che capita e se non capita niente, deve alla fin fine, pagare per riempire gli spazi vuoti perché l'astinenza", e sempre la cito, "è quasi una condizione di morte".
Mammamia!

Io mi sto leggermente invecchiando e lo so, però tutto ciò ha un saporaccio di squallido incredibile.
Avesse detto, questa leggiadra pulzella, di essersi divertita a pagare qualcuno perché stesse ai suo desideri, avesse detto che le piace avere il controllo e il potere totali, avesse spiegato che lo ha fatto per una qualche forma di piacere personale, io avrei letto e sicuramente apprezzato. Nel sesso chiunque ha delle preferenze che, a chi non le ama, possono sembrare strane, basta avere un motivo però, dire di aver fatto un tipo di esperienza sessuale perché senza sesso non si può vivere e che quindi ci si è in qualche modo accontentati, secondo me, è svilente, è brutto, è anti-erotico.

Mi domando se sia colpa della diffusa etica cattolica e se questa non abbia contribuito così tanto a deludere la popolazione femminile sulla possibilità della masturbazione. Mi domando, nella mia infinita inesperienza, se non sia preferibile, a un uomo che paghi e di cui ti accontenti, una bella e sanissima fantasia con se stessi. Mi domando se le candele sprecate per il gigolò non potevano servire, alla tenutaria di quel blog, per indagare se stessa, mentalmente e contemporaneamente fisicamente, nel fondo di una bella vasca bollente. Almeno la soddisfazione, spero per lei, facendo da soli, sarebbe stata una garanzia.


Mi domando se sono veramente una bigotta, ma, per queste donne che vogliono essere così tanto uomini, non riesco a non provare una forte irritazione. Anche perché alla fine finiscono per essere non donne, non uomini, ma soltanto, diciamola, dei buchi che cercano riempimento. Senza quel riempimento sono "una condizione di quasi morte".  

Approfittate dell'offerta finché la cattiveria è così gratis

Simpatico dilemma

banditore | 11.02.2013

Intervengo da uomo su questo blog lilla e su un tema così delicatamente osée, raccontando d'un conoscente, studente universitario povero e gagliardo, che si pagava gli studi con vari lavori serali. Faceva, quel giovane, il cameriere, la comparsa nei film d'avventura e, talvolta, il gigolò. Quando il gruppo di amici usciva a bere qualcosa, lui ogni tanto ci raggiungeva e si sedeva a chiacchierare. Mai raccontava di quell'aspetto delle sue serate, lo sapeva solo qualcuno di noi per confidenze traverse, e noi mai gli chiedevamo nulla; il dato restava presente ed ignoto come il suo numero di scarpe: roba personale ed, in fondo, poco significativa.
Sapevo che in quei casi non gli toccava mai d'accompagnarsi ad una fanciulla soave, né ad una splendida trentenne, ma sapevo anche che l'uomo aveva buon cuore e tanta voglia di finire gli studi. Immaginavo mogli attempate col marito svagato, felici per una sera grazie alle sue cure, magari sorridevo un po', ma il nostro non faceva del male di certo: era un morigerato di costumi, non si drogava, andava a letto presto, perfino quand'era solo.
Si laureò, infine, e si sposò, il gigolò, come in un film.
Ecco; mah: potremmo chiamarlo "Il peccatuccio dello studente diligente", nella nuova edizione del libro Cuore?

Ad un'altra volta, gentili signore.

R: Simpatico dilemma

Silver Silvan | 12.02.2013

Sì, sì, bando alle ciance. Sempre puttano era. Non vedo differenze. Tutta quest'aura di romanticismo non la vedo.

R: R: Simpatico dilemma

banditore | 13.02.2013

Nemmeno io, fingevo.

R: Simpatico dilemma

LadyMarica | 12.02.2013

oh, gentile banditore, il blog è lilla ma solo perché mi mette allegria, non perché io sia tutta 'sta femminilità :)

vedi, la storia che racconti, interessante e non così scontata secondo me, è una storia di scelta personale e motivo. La storia raccontata dalla tipa sul blog invece è squallida e poco interessante. Ripeto che è il motivo che spinge a far qualcosa, e non la cosa fatta, a destare in me più riflessione. Io sono per un mondo in cui ognuno può, nei limiti del buon senso (e buon senso significa, detta spicciola, rispettare se stessi, gli altri e il mondo) far quel che preferisce. Se poi però lo motiva con "mi accontento di pagare un uomo perché senza sesso non posso vivere" quel qualcuno deve anche prendersi il biasimo di chi non condivide quella che è una scelta di vita.

Alla prossima :)

R: R: Simpatico dilemma

banditore | 13.02.2013

Be', non sempre: accoppare un infante per nobili ragioni rituali o per grame perversioni forse presenta una differenza. Ma piccola.
Io comunque volevo solo svolazzare un po', senza la pretesa di confutare alcunché, con l'animo alleggerito dal lilla che - voluto o no per espressione di femmiilità - la esprime.
Un saluto

W l'ottocento

Fra | 11.02.2013

Ecco, mi accodo al gruppo degli ottocenteschi!!
comunque il comportamento di questa tizia non mi sembra dissimile da quello delle donne che l'8 marzo vanno a vedere qualche triste spogliarello maschile. Sono tutte persone che rincorrono l'uomo nelle sue manifestazioni deteriori...

Bel blog il tuo. E poi, vedendo Lady Oscar, non potevo non leggerlo!!

R: W l'ottocento

LadyMarica | 12.02.2013

grazie per il passaggio Fra. Se ci linki il blog (che ancora non so come permettere i link), se ne hai uno (o due o mezzo) magari ci facciamo un salto :)

d'accordissimo, anche sull'otto marzo, piaga sociale oramai così accettata che non ci scrivo più nemmeno una riga perché mi sembra di incentivare a parteciparvi, anche solo per curiosità.

Grazie ancora, Lady Oscar è una priorità :)

Sei troppo critica

O | 07.02.2013

Premessa: hai avuto coraggio a leggere un post che si concludeva con ... quà (con tanto di accento).

Se parliamo dello stesso post, la tipa in questione ha voluto fare un esperimento scientifico, e la scienza richiede anche dei sacrifici (doppi in questo caso, visto che non le è piaciuto ed ha dovuto pure pagare). E comunque c'è poco da scandalizzarsi, se c'è una offerta è perchè c'è una domanda, è una semplice legge di mercato. Tra l'altro si guadagna anche bene, pare. Peccato non avere più l'età neanche per questo!

R: Sei troppo critica

LadyMarica | 07.02.2013

sì, parliamo dello stesso post. E ripeto che c'è gente, tra i commentatori, che le ha suggerito di passare il tutto a una casa editrice. Sì, certo.

Comunque io non mi scandalizzo per domande e offerta o per la scienza (servono simili esperimenti? Mah), mi scandalizzavo molto per la sua frase sull'accontentarsi di perché senza sesso non si può stare. Il sesso sarà un bisogno fisico, mi va bene, ma penso ci siano altri modi di provvedere e soprattutto senza abbandonare il piacere cerebrale. Se stessi è la risposta, ripeto, che suggerivo.

Odi, ma perché frequenti certi postacci?

R: R: Sei troppo critica

Silver Silvan | 08.02.2013

E io non mi meraviglio nemmeno, che frequenti certi postacci.

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