Cose che voglio dire (ma che dovrebbero non interessare)

Notte senza sonno.

Il peggior insulto possibile per me è qualunquista.

Detesto la falsità del bianco, di dio e dei cibi a calorie negative.

Mi piace l'idea che ci sia un modo in cui tutti, nel mondo, possano star bene, prendere solo quello che gli serve e niente di più. Un modo in cui l'egoismo negativo si trasformi in egoismo positivo. Un mondo senza denaro in cui ognuno fa il proprio e lo dona agli altri, che ne prendono solo il giusto, e che, a loro volta, fanno il loro e lo donano agli altri nel medesimo modo. Io credo al comunismo, se così chiamate questo, credo alla sua idea utopica e difficile. Non credo alle applicazioni storiche, ovviamente e non credo nemmeno a quanti, oggi, lo additano come un male. L'idea comunista, per me, per quello che intendo io, è l'idea di fare uno sforzo umano: di credere nell'uomo e nella sua capacità di non essere sempre e solo merda.

Credo nella cultura. Credo che cambi la mente, l'anima. Credo che la cultura potenzi il buon senso. Forse non lo impianta, ma lo potenzia.
Credo che senza cultura si rimanga, più o meno, scimmie. Magari vestite.

La musica classica, nonostante ne capisca pochissimo, mi mette voglia di fare.

Voglio bere in bicchieri che facciano rumore, sempre.

Mi piacciono le cose belle. Belle secondo me. E le cose belle, spesso, son difficili, o costose, o incomprese. Ma me ne frego quasi sempre e son quasi sempre convinta, sulla bellezza, di aver ragione io.

Mi piace portare i tacchi. Mi sento più portata per pensare.

Non sopporto gli argomenti considerati tabù. Non sopporto che sulle “malattie, sentimenti e parenti” (in generale i più citati della categoria) non si possa dir niente. La trovo una forma di dittatura concettuale ingiustificata.

Credo che uomo e donna siano diversi. Non quantitativamente ma qualitativamente. Sono diversi non in quanto dicotomia ma in quanto aspetti diversi della medesima cosa. Sono d'accordo con l'immagine orientale: donna e uomo sono come luna e sole. Odio i tentativi femminili, senza femminilità, di rendersi uguali,in tutto, agli uomini. Odio il femminismo esasperato e lo considero un mera affermazione della stupidità femminile.

Credo al principio secondo cui A non è uguale a non A.

Non sopporto gli uomini che non sanno guidare. Lo trovo poco sexy.

Vorrei essere meno eterosessuale di quel che sono.

Non sono mai stata in un club prive' ma sento che mi divertirebbe moltissimo.

Papa Giovanni Paolo II mi fa venire i brividi di fastidio. Quasi come tutti quelli che lo ascrivono a "papa migliore".

Penso che rispondere con “è meglio rispondere con il silenzio”, durante una discussione, sia comunque una risposta e la trovo, molto spesso, più soddisfacente delle risposte di “concetto”. Ma so anche di essere in stretta minoranza.

Odio la leggerezza. Amo che le cose vengano prese poco seriamente. E credo che tra le due frasi ci sia una differenza non da poco.

Non mi piacciono le donne, magari non magre, che cianciano della bellezza delle forme a discapito della magrezza. Spesso, ma non dico sempre, lo dicono per giustificarsi più che perché lo pensano.

I pregiudizi sono una cosa bellissima. Altrimenti uno potrebbe pensare che, camminando per la stanza, trovi una cura al cancro (cit.).

Credo, ma questo è un forse, che il mio tipo di rapporto perfetto sia far la sottomessa sessualmente e “quella che porta i pantaloni” in tutte le altre faccende. Questo perché voglio sempre comandare io, anche quando apparentemente non me la comando.

Scusate tutti. Ma la creatività latita e allora produciamo solo liste.
Ah, penso anche che le liste, come produzione artistica, siano sottovalutate.