Gesti di piazza

21.05.2013 22:55

 

Uno scrittore, 78enne, anti-gay si spara nella cattedrale di Notre Dame, a seguito della recente legge che consente di sposarsi anche alle coppie non eterosessuali, come dimostrazione significativa e significante, magari per lui, del suo essere eterosessuale e quindi con diritti a canale preferenziale. Come ho letto in rete, brillantemente, questo dimostra che le leggi sui matrimoni gay riducono l'omofobia. Il ché mi pare sempre un bene.

Una morte è sempre una morte. E io di certo non sono a favore della interruzione delle specie umane con cui non condivido la morale forzatamente (insomma, non sono per la pena di morte, in nessun caso. Magari per la selezione naturale sì). Io sono per sistemi di educazione (rieducazione?). Ma quando lo dico, solitamente, mi danno della comunista. Certo è che se uno così convinto che essere eterosessuali sia l'unica forma di sessualità consentita, l'unica meritevole e l'unica dignitosa, mi si spara, e per di più in una chiesa, per sua liberissima scelta, io, di mio, non mi affaticherei troppo a impedirglielo. E nemmeno me lo faccio dispiacere troppo, francamente.

Tutto ciò mi ha riportato alla memoria il gesto di Alfredo Ormando, lo scrittore che nel 1998 si diede fuoco in piazza San Pietro per protestare. Una protesta, la sua (e mi si permetta di sindacare sul coraggio del tipo di morte scelta), contro la chiesa cattolica, rea di questa brutale demonizzazione dell'omosessualità. Brutale demonizzazione che, da allora, a oggi, non ha subito particolari mutazioni. Ma credo che Ormando puntasse troppo in alto: già non sentire più l'omofobia collocata come una opinione legittima ma piuttosto vederla relegata come falsa credenza, ignoranza, depravazione umana, sarebbe una ottima cosa.

Pensando a Ormando il gesto dell'omofobo di oggi mi sembra irrispettoso e copiato. Un contro è morire per i propri diritti o, come ha scritto Voltaire, per il diritto fondamentale alle libertà del singolo; tutto un altro è compiere un gesto eclatante, fuligginoso, esibizionista anche, per proibire quei diritti, quella libertà fondamentale di ogni essere vivente. Non so se lo spiego. Il gesto infondo è lo stesso ma le motivazioni, che lo rendono orribile nel caso dell'omofobo e significativo nel caso di Ormando, mi sembrano su due piani diversi, opposti. La prima vuole servire per negare un diritto, la seconda voleva servire per creare un diritto. Diritto, concludiamo così, già ascritto, non concesso, un diritto che sarebbe inalienabile, a vivere la propria vita seguendo le inclinazioni che si preferiscono, ma che, drammaticamente, viene sempre pensato monopolio di una categoria, ben precisa e delimitata, di esseri umani.

Gesti di piazza

R: Le leggi illeggibili

LadyMarica | 22.05.2013

mi sa che non ho capito bene il commento

R: R: Le leggi illeggibili

Esperia | 22.05.2013

mi riferivo al fatto che lo scrittore ha sacrificato se stesso per ribbellarsi a una legge che non approvava... un gesto contro se stesso

R: R: R: Le leggi illeggibili

O | 23.05.2013

francamente non riesco ad essere solidale ... poi io rispetto tutti, in fondo la vita era sua ...

<< 1 | 2

Nuovo commento