Per me aspettarsi è il vero gesto d'amore, a morire l'uno per l'altro son buoni tutti (cit.)

03.04.2013 00:38

 

In amore una certezza esiste. E' semplice e la conoscono tutti. E' l'argomento più inflazionato, discusso e millantato nell'intera gamma delle esperienze umane. Si accoppia facilmente a tantissimi altri argomenti, non per ultimo la morte. E le citazioni sul tema variano da tantissime a oltre ogni misura. Molte sono patetiche, molte sono solo banali, la maggior parte le si dimentica perché valgono meno di poco.

Quelle che preferisco, perché nemmeno io con lo smalto nero (io con lo smalto nero è una delle mie tante personalità n.b.) sono insensibile, sono di Catullo (che per me sul tema rimane l'indagatore più profondo. Ho fatto mia, e per me costituisce una divisione reale e sempre opportuna, tra l'amare e il bene velle catulliani -un tradimento come il tuo Lesbia, costringe un amante ad amare di più ma a voler bene di meno), ovviamente Oscar Wilde, prima che le persone noiose me lo banalizzassero citandolo senza proposito, qualcosa di Nietzsche e forse qualche altro sparso nella memoria.

Qualche settimana fa mi è capitata di leggere la frase che fa da titolo a questo post. L'ho trovata per caso, in una conversazione che nemmeno mi riguardava. E l'ho trovata molto buona, una delle migliori cose che mi è capita sul tema, almeno recentemente.

Io partirei da “a morire l'uno per l'altro sono buoni tutti” (cit.).
O a dichiararlo di morire, di non poter vivere senza, di volergli dare tutta la vita. E non importa se alla dichiarazione segua il compimento della promessa o meno, quello è solo un dato di coerenza personale, nemmeno per forza buona (ma coerenza-cosa buona, è una deformazione mentale della società tv-sempre-accesa). Importa invece quanto la dichiarazione di farlo sia molto più facile che “aspettare” la creatura amata. Buttarsi nel fosso della disperazione è più semplice e anche molto più redditizio che, semplicemente, aspettare. Buttarsi nel fosso da una qualche consolazione, soddisfa il desiderio di “essersi sacrificati per”, risponde cioè a un bisogno umano tanto quanto l'amore. E' una consolazione, anche se, alle volte, infinitamente dolorosa.


Invece, è “aspettarsi il vero gesto d'amore”.
Aspettare, in questo campo, ha un significato, secondo me, meno ovvio che nel campo generale. Aspettare come gesto d'amore non ha una scadenza quantificata, tanto per iniziare. Non ha un per esempio “aspettami finché non ho finito il lavoro a Parigi”. Quello è aspettare, senza gesto d'amore. Meglio: è aspettarsi, se anche con amore, non come gesto d'amore.
Aspettare, nella mia interpretazione di quanto citato, significa aspettare anche qualcosa che sfiori l'impossibile, anche qualcosa che potrebbe non arrivare. E' il gesto d'amore, secondo me, perché, e proprio perché, non implica nessuna reciprocità. Diciamola meglio: non implica nessuna reciprocità per forza. Si può aspettare in due, ognuno al suo lato del mondo, certo, ma si può aspettare anche da soli, anche qualcuno che nemmeno sa di essere aspettato.

 

C'è poi, in questa citazione, secondo me sempre, un raffinatissimo senso di raro. Non si aspetta chiunque. Si può aspettare, nel senso di gesto d'amore, una persona sola, un paio, qualche rarissima eccezione, ecco. Non si può perdere tempo, e non si deve, ad aspettare chiunque varchi una porta metaforica, si aspetta, consapevoli di aspettare, consapevoli che potrebbe non arrivare, consapevoli del tempo, delle eccezioni ben indivuduate a priori. Per dirla come si deve dire: aspettare come gesto d'amore non c'entra un fico secco con l'aspettare il principe azzurro. Quella è un'aspettativa banale e a senso unico (si aspetta qualsiasi principe azzurro perché ci renda felici). Aspettare come gesto d'amore significa invece, a parer mio sempre, aspettare i tempi di un qualcuno definito, aspettare il suo modo di vivere il mondo, la vita, il caso. E' una scelta personale, forte, difficile, a volte anche una cattivissima scelta. Però, anche quando è una scelta cattiva, forse, è proprio in quel momento che si sta amando.
E non sempre capita. Quella/o da aspettare eh. Il punto è proprio riconoscere che quella unica persona, proprio quella, proprio contro ogni probabilità, attinenza al razionale, tu, proprio tu, consapevole che è una cavolata, la vuoi aspettare. Lo vuoi.

Non lo so se mi spiego. E' un gesto che si fa da soli, è un gesto d'amore puro, fuori da ogni ottica di scambi in una relazione, di pro e contro, di bilance sul dare e ricevere. E aspettare l'altro.

E non implica per forza che si aspetti una persona. Implica anche che si possa aspettare un qualcosa da quella persona. Aspettare che lei/lui sia pronta per figli/sposarsi/sesso/bacio/parlare di un determinato argomento e tanti eccetera. Aspettare i tempi dell'altro, ecco, quello è il gesto d'amore.

Quanto detto, ovviamente, tra qualche anno potrebbe apparirmi benissimo una colossale idiozia. Ma il bello di una credenza probabilmente è proprio dargli modo di cambiare.

Per me aspettarsi è il vero gesto d'amore, a morire l'uno per l'altro son buoni tutti (cit.)

consapevolezze

Yaxara | 08.04.2013

Due anni fa io aspettavo un gesto, una gentilezza, un moto di affetto da quello che avrebbe dovuto essere l'uomo della mia vita. Lo aspettai per mesi, piansi, mi disperai e alla fine non ebbi niente.
Ogni tanto va bene aspettare, ma con ragione e per un tempo ragionevole. e ogni tanto e' meglio spingere un po' le cose ;)

Buendia

Silver Silvan | 03.04.2013

Ma sì! Quanto è figo quell'Aureliano Buendia che aspetta una vita per trombarsi il suo grande amore, una vecchia che schiatta poco dopo? Nel frattempo si tromba quelle giovani. Ma di quelle non gliene frega, eh. Una botta e via. Sono come le cartoline dell'intervallo!

R: Buendia

LadyMarica | 03.04.2013

che tristezza! (cit.)

R: R: Buendia

Silver Silvan | 04.04.2013

In che senso? Il finale mi ha deluso moltissimo. Non ci doveva trombare con l'amore della sua vita, per differenziarla da tutte le altre. Oppure non doveva trombare con tutte le altre e aspettare tutta la vita per trombarsi lei, anche se incartapecorita. Invece l'unica differenza è che lei dopo averci trombato schiatta poco dopo, mentre le altre rimanevano vive, almeno. Che culo, incontrare uno così!

eeehhhh!

Tetto | 03.04.2013

Sì, ecco, in realtà in una coppia si passa la vita ad aspettarsi, senza che i tempi coincidano mai!! e spesso senza che l'altro si accorga che lo stai aspettando.
Però è vero che è un gran gesto d'amore.

R: eeehhhh!

LadyMarica | 03.04.2013

però se ci si aspetta così, continuamente, roteando, mi pare una bella visione della coppia. Dinamica, in movimento, capaci di vedere l'altro e non solo il desiderio che si ha del tu (cioè una proiezione di sé)

o.t. non ho avuto modo di leggere, sono giorni difficili per la mia vita universitaria :) leggerò però. Grazie ancora.

io.. non aspetto! nemmeno il tram

Esperia | 03.04.2013

Sono fedele ,sono onesta, io aspetto, io non pecco.Strane affermazioni ,che si fanno..tanto per dialogare con le amiche!sarà poi vero?

R: io.. non aspetto! nemmeno il tram

LadyMarica | 03.04.2013

io di amiche ne ho pochissime, quasi niente e parlo anche meno di quante amiche ho. Non so di come si chiacchiera. La fedeltà, secondo me, poi, merita un discorso a sé, dipende che si intende.

però ...

O | 03.04.2013

attenta a non aspettare troppo, o (dal)la persona sbagliata!

R: però ...

LadyMarica | 03.04.2013

eh :)

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