Scrivere o non scrivere

18.10.2013 03:31

Decido di non uscire, alle due di stanotte, per comprare le sigarette. Decido di non farlo e quindi imbocco la porta con passo rapido.
Perché saper prendere le decisioni è la mia dote più bella. Non pensiamoci alle altre, siamo buoni.

E' piacevole uscire a quell'ora desert. Esci e scopri che sotto casa non c'è sempre tutta la gente che c'è di giorno. Quella gente non nasce lì, incredibile.
C'è un freddo leggerissimo, il più bello dei freddi. E quindi destinato a passare rapidamente. Mi si spalma sulla faccia scoperta e sulle mani. Ne si sente pochissimo ma dà una sensazione di pulizia e di vita curiosa.

La mia tristezza non scompare, però si siede.
E' stata una brutta giornata. E' stata una brutta giornata cominciata dalla notte prima. Sono rimasta sorpresa e delusa da persone che pensavo di aver, almeno, capito un po'. Ho visto una voglia di chiusura (mentale, etica, sociale, pregiudizievole) dove pensavo ci fosse la possibilità, concreta, di aprire il resto del mondo.
Come faccio a essere sempre così esagerata, utopica e tristemente "io cambierò il mondo"?
Passa con l'età vero?

Ho il passo velocissimo. Ma non perché tema di girare da sola di notte, figuriamoci. La paura sta in una dimensione che conosco e che non centra nulla con questi stereotipi. 

Oggi due persone mi hanno detto una cosa che mi distrugge. E ce ne sono due di cose su cui sono intrattabile, ma questa penso che sia diventata la peggiore. L'altra non ve la dico.
Due persone diverse e che non comunicano tra di loro.
Devo pensare che sia vero?
Eh che non me lo sento dire spesso (parte modesta, taci) e quindi mi ha colpito che proprio oggi me lo dicessero in due.
Praticamente, più o meno, hanno detto che non so scrivere. L'unica cosa, in pratica, che sono abbastanza convinta di far bene. E, aggiungiamocelo, di entrambe le persone mi interessa parecchio il giudizio, anche se in modo differente.
Almeno però, una delle due persone, ha detto che ho un modo di scrivere dalla raffinatezza incredibile. Sempre che scrivo male, ma raffinatamente male. 

Mi fermo alla macchinetta salva polmoni (quella che vende le sigarette insomma) e provo a conquistarmi la mia parte di bello in questo mondo. Mi accorgo che non ho spicci. Poi vedo, però, per mia fortuna, che c'è ancora un bar aperto. Entro in punta di piedi e chiedo al barista se mi cambia 20 euro. Quello mi fa un sorriso bellissimo e mi dice: "ma certo". Io lo ringrazio e lui mi dice che "è un piacere".
Mi piace la gentilezza. Mi mette di buon umore. Se dovessi chiedere un regalo a babbonatale sarebbe di essere circondata sempre di persone gentili, ovunque. 

Diciamo che male è una semplificazione mia. La tipa che, almeno, ha detto che scrivo raffinatamente sosteneva che ho tradito il mio stile, nel corso dell'elaborato, perché pensavo di non poterlo mantenere, perché pensavo che non fosse consono. Ha detto che lo devo riscrivere e che io so come.
Francamente non ne ho idea.

L'altro tipo invece mi ha dato 4: confuso, disordinato, noioso, fastidioso e inconcludente. Così ha definito la mia opera.
Quattro?
Ammetto che quando da un voto il suo livello di sexy, per me, raggiunge un numero non quantificabile (e allora non è un numero, temo), ma quattro è un numero che non esiste se a scrivere sono io.

Poi mi è venuto in mente che se il mio ex si fosse azzardato a dirmi una cosa del genere l'avrei prima distrutto e poi mollato. Anzi, prima mollato. Tanto perché la sofferenza fosse più evidente. Invece con il tipo ho solo fatto il mio solito piantarello da "nessuno al mondo mi capisce" e poi ho ascoltato le sue altre, tante, cattiverie. Punteggiatura sbagliata, sintassi sbagliata, ripetitiva.
Ma quanto mi possono piacere però?

Io ci scherzo, ma non l'ho presa proprio divertita.

Ho solo paura che mi passi la voglia. Di scrivere dico. Già questo post secondo me zoppica. E si può scrivere in qualsiasi condizione, certo, ma non se non hai la voglia.

Scrivere o non scrivere

COSA, non come

Silver Silvan | 19.10.2013

Lady, il problema è che tu non sai di COSA scrivere, non il come scrivi. Sembri una che osserva le cose da lontano, ma così lontano, che le vedi male. E si vede solo un agglomerato confuso di sensazioni sugli altri che non hanno né capo né coda. Percezioni deformate e distorte.

R: COSA, non come

LadyMarica | 19.10.2013

ecco, concordo perfettamente su questo commento Silver. Ma proprio perfettamente.

R: R: COSA, non come

Silver Silvan | 20.10.2013

E il perché? Il perché non te lo chiedi? Lady, avvicinati, così vedi meglio!

R: R: COSA, non come

Silver Silvan | 20.10.2013

Sarai mica miope?!

R: R: R: COSA, non come

LadyMarica | 20.10.2013

no. Sono solo poco propensa alle umanità

R: R: R: R: COSA, non come

O | 21.10.2013

La verità è che tu ami l'umanità, ma non sopporti la gente

R: R: R: R: R: COSA, non come

LadyMarica | 21.10.2013

questa me la segno ovunque. Quanto è vera :( ma si smette, spero.

R: R: R: R: R: COSA, non come

Silver Silvan | 21.10.2013

Bella sfumatura. La gente è quella della tua epoca. Ecco perché preferisco leggere i classici. Lady, cerca di vivere in un'altra epoca!

R: R: R: R: COSA, non come

Silver Silvan | 21.10.2013

Saggia ragazza. Hai capito tutto.

R: R: R: R: R: COSA, non come

LadyMarica | 22.10.2013

nonono
Silver, dimmelo tu. Come faccio a vivere in un'altra epoca? Senza tutte quelle dita che smaniano per toccarti dita, braccia ecc? Io non le sopporto le dita!

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