Segreti, misteri e quindi magie

15.03.2013 00:56

Tra segreto e mistero c'è una bellissima differenza. E siccome è bellissima certo non l'ho pensata da sola (ridete però) ma l'ho sentita, appena menzionare, dagli occhi più belli che conosco.

Il mistero è qualcosa che non si conosce. Il segreto, invece, è qualcosa che, pur essendo conosciuto, da qualcuno, non deve essere conosciuto, dagli altri. Il mistero è quindi qualcosa di scuro e profondo, a volte veramente un mistero, a volte solo la pretesa umana di mascherare qualcosa di semplice, pur di parlarne o pur di dargli una legittimazione divina. A volte, anzi forse spesso, ma non me ne intendo, il mistero è ontologicamente inconoscibile. Il segreto, al contrario è basso, sporco, e non oscuro, e fastidioso. Per me molto. Avere un segreto costringe a misurare le parole, a razionare i rapporti, i gradi di condivisione, a non poter essere del tutto onesto con l'altra persona o, altrimenti, a non esserlo con la persona che ha condiviso il “segreto” con te.
Io lo dico sempre. Ditemi qualsiasi cosa a patto che non sia un segreto. Che poi lo trovo anche abbastanza maleducato voler condividere i segreti.

E questo nella sfera personale, in quella più “universo fuori di me” avere dei segreti (politici, processuali o semplicemente d'informazione) è reato e dovrebbe esserlo molto di più.

Ma non vi tedio, su segreti e misteri per nulla.
Fa., oggi, l'amato psicologo, mi ha detto una cosa che mi ha sorpresa nemmeno poco. Ha detto che io, volutamente, sono misteriosa e che, secondo lui, è una mia grandissima capacità. Lui sostiene che non semplicemente “sono misteriosa” (che a me, detto come deve essere detto, ha fatto morir dal ridere) ma che la so gestire in modo da farla risultare naturale, gestendo la curiosità altrui. Io gli ho risposto che credevo, invece, di essere una persona anche troppo chiara. Lui, a mo' di risposta, si è fatto una lunga risata.
Non reputo il “mistero” una componente positiva nelle persone, solitamente, perché credo che sia, troppo spesso, una finzione, costruita ad arte, e che i più usano per interessare. Senza avere molto altro nei contenuti. E' un bel confezionamento. Usare frasi brevi, invece di una sana prosa corposa, usare metafore vaghe, parlare con citazioni. E' solo un modo per nascondere, ma ci son sempre le eccezioni, siamo chiari, che tutto il resto è abbastanza insignificante. Il mistero è bello, di per sé, senza applicazione a persone vere intendo, perché permette alla fantasia di avere le sue costruzioni, i suoi bellissimi regni, i suo risultati. Ma se dopo il mistero quello che c'è è un vuoto la fantasia decade. E quando si ha a che fare con un mistero, molto interessante, prima o poi, abbastanza sempre, si finisce per volerlo vedere meglio. E vedendolo meglio spesso si trova che quello che era mistero è, nella realtà, solo banale camuffamento.
Sapere che per qualcuno rientro in quella categoria, francamente, mi abbassa un poco l'autostima.
Sono silenziosa, quello è vero, ma chi vuole sapere qualcosa su di me può arrivare qui, con anche troppa facilità, o se proprio gli va male chiedermelo. Solitamente non rifiuto risposte.
Spesso mi sono sentita definire “una manifestazione onirica”, ed è per quello che cito sempre Gianna Nannini: “se provi a toccarmi si cade”. Dal sogno dico. Ma quello col mistero non c'entra nulla, quello centra con chi, ai tempi, veniva qui e, tra le parole, pensava di vedere una fichissima sessualmente molto esplicita e si costruiva un castelluccio. Avesse letto tutto, e non solo quello che trovava costruttivo per il suo sogno, non sarebbe rimasto così deluso.
Ma in definitiva nessuna colpa: in un blog, in una pagina scritta accade spesso che ci si vesta di parole. Se chi legge, certe volte, legge solo quello che vuole, anche chi scrivi, e senza nemmeno farlo apposta, omette qualcosa di se stesso, la camuffa, la migliora. Io lo scuso però, più che altro perché sono da quella parte, pensando che il compito della scrittura sia esattamente quello, non riportare realtà, ma colorare la realtà, magicarla, se si può dire. Se io per esempio cado in mezzo alla strada, come pure faccio spesso, in quel momento ne potrei morire di vergogna. Davanti un foglio bianco, invece, quella gaffe che nella realtà Marica non vorrebbe proprio avere, assume una collocazione, nella Lady, una collocazione di imbranataggine divertente, soffice, incosistente.
Magica sì.

Segreti, misteri e quindi magie

R: R: R: R: R: Cavoli :-(

Silver Silvan | 20.03.2013

Hai ragione, ahahahahah! Ma avevo sonno!

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