Sensazioni

09.01.2014 02:23

Ho una leggerissima forma di angoscia stanotte. Forse perché la sento già espletarsi male, con poco sonno.

Ho in testa una cosa sola in questi giorni e no, non è il sesso. Però non ne voglio parlare per un po', di “questa cosa”: non sono mai stata una da scritti romantici e robe del genere. Ancora oggi alla parola “dolce metà” mi vengono i conati di vomito e una strana espressione crucciata sulla faccia. Dolce metà? Io sono un intero, altroché.

Che poi dolce metà è un'espressione decisamente brutta, in generale dico, non solo applicata a me. Due metà non fanno un intero manco per caso e questo perché l'intero è la somma delle parti solo se si è approssimativi, altrimenti non lo sarà mai.

Ho finito l'anno in maniera brutale, mettendo fine a dei rapporti che duravano da due anni almeno. Dovrei soffrire di più, o essere arrabbiata anche o anche solo odiare. Dovrei esserci rimasta male e invece mi sembra come se non fosse importante. Mi irrita questa sensazione, mi suona strano non sentirmi a pezzi. Ho passato qualche giorno così, a pezzettini sì, ma è durato poco. Solitamente avrei voluto una spiegazione, l'avrei chiesta e, non ricevendola, avrei detestato. Invece non detesto e non voglio sentire nulla, non voglio perdonare o essere perdonata, non voglio avere ragione o avere torto, la cosa proprio esiste in un fondo che mi si dipinge solo marginale.
E' realtà o fuga dai sentimenti? Non riesco a decidere.

Ho passato 3 bellissimi giorni di recente e pensarci mi dà una strana sensazione. Erano così reali quanto oggi mi sembrano lontani. Ho visto passi fatti, ho visto passi da fare, ho visto che è possibile però. Per la prima volta da che è iniziata non ero io a volere una relazione e lui a essere in bilico m eravamo una coppia. Curioso, non m'è dispiaciuto.

La forza delle sensazioni dei tre giorni passati getta il resto in una opacità a cui mi pare di essere ancorata. Devo costringermi ad uscire di casa, domani. Devo costringermi a trovare qualcosa che mi faccia sentire utile pur non essendolo, un lavoro manualissimo e scemo, anche mal pagato, sarebbe sempre la soluzione. La verità è che sono chiusa in una paura più forte e immobilizzante del solito. Non so manco io paura specifica di cosa e manco io so come combatterla. Ho paura di invecchiarmi, ho paura di fallire, ho paura che tutto sia troppo tardi, ho paura di non saper alzare argini che mi difendano dalle ferite.

Vorrei piangere e trarne soddisfazione, invece anche piangendo mi sento solo più pesante.

Sensazioni

Esperia

Pianti- no rimpianti | 13.01.2014

Alzati! e corri verso te stessa. Amati senza l' asciare una metà di te! da noi siculi si dice: fottetene si vede che non ti merita o non eri x lui- domani e un altro giorno- pardon mi stò perdendo narrandoti titoli di film.. vabbò la vita e anche questo ciao

mai dire mai

O. | 13.01.2014

è il titolo di un vecchio film di 007, l'ultimo con Sean Connery, leggere di Lady M che si sente in coppia e ne è pure compiaciuta, lei che ha sempre detto "mai" anche a chi la invitava a non esser così netta, è piacevole.

Per quanto riguarda il futuro, se tu la smettessi di filosofeggiare e cercassi di essere un po' più concreta, non sarebbe niente male!

nuoto nel pianto

Silver Silvan | 10.01.2014

Madonna, Lady, che strazio. Hai deciso di fare un corso di nuoto nel tuo stesso pianto?

R: nuoto nel pianto

LadyMarica | 11.01.2014

ahahaha, no Silver. Io nuoto solo sul pavimento (cit.) che l'acqua mi fa paura ;)

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