Unica, quindi sostituibile

12.09.2013 17:16

A inizio estate un'amica mi presenta un ragazzo. Lo porta a cena, o una cosa del genere.
La cosa meravigliosa è che succede spessissimo e tutte le volte la presentazione è una cosa del genere: “Marica, non puoi proprio capire. Stavolta ho trovato il tipo perfetto. Siete identici. Stessa musica, stessi gusti letterari, stesso...” E prosegue con tutta la lista delle nostre identicità. Come se poi mi fosse mai interessato qualcuno a cui non poter succhiare le differenze. Ma lei lo fa perché è cupido, mica per altro.
Stavolta pare che abbiamo in comune persino il colore preferito.
E il mio è lavanda, dico solo questo.

Quindi lo conosco. E lo trovo di una noia che mi affetterei una mano col coltello del pane. Seghettato insomma.
Per una mia terribile codardia, il periodo in cui me lo presenta è un periodaccio. Sono capitata in un posto che mi spaventa a morte. E allora non decido di non tenermi questa àncora di presunta normalità.
E se togliete i due non magari si capisce meglio e il risultato cambia di poco. Più che altro cambia solo la non intenzionalità.

Comunque, assisto, più o meno passivamente, a un sacco di uscite a due e quattro. La noia mi ucciderà, presumo. Ma siccome c'è altro che mi dà tutta la sofferenza di cui necessito mi lascio annoiare.
Nella lista delle serate non solo mi tocca sentirmi dire, in continuazione, quanto sono bella, specialissima, geniale e compagnia delle banalità (perché cattiva non ce lo mette mai nessuno in queste liste?) ma mi tocca anche assistere a regali di girasoli (eddai, i girasoli no!) o libri che poi devo leggere per forza.
Sono unica, specialissima, meravigliosa. Adorabile mi scrive in continuazione in lunghi messaggi a cui rispondo solo quasi mai.
E va tutto bene, benissimo.

Organizziamo anche uscite di gruppo, con delle mie amiche. Lui è così perso da me (?) che non fa altro che dire a tutte, continuamente, quanto io sia i tanti eccetera di cui sopra. Io gli spiego quindi che no. Che non voglio una relazione attualmente, che non mi interessa, che se vuole possiamo essere amici.
Lui mi dice che non ci sono problemi e continua con la serie dei quanto sono adorabile.
Sì, un amore e questo post lo dimostra.

Una sera assiste a una cosa che deve averlo sconvolto. Io al telefono con “qualcuno”. Un qualcuno che se è di buon umore mi rende felice e altrimenti mi fa disperare. Quella sera piango come una decerebrata e si capisce molto bene che non è, semplicemente, un qualcuno.
Ma tra me e l'amico è tutto okay. Anzi, mi offre una birra per consolarmi.

Il giorno dopo il mio amico-fan organizza un'uscita con tutte le mie amiche senza dirmelo. Quando io, abbastanza stranita, gli domando che diamine ha nel cervello, però molto più gentilmente di così, lui, il tipo di fiori, libri e poesie, mi risponde, cito testualmente, di “farmi i cazzi miei”.
Due giorni dopo è fidanzato, quasi ufficialmente (ma la decenza ha un certo limite, pure se basso) con una delle mie amiche.

Io, ovviamente, sono felicissima per lei (ma lo dico veramente, sono abbastanza cattiva per scriverlo se così non fosse). Per lui me ne frega assai poco invece. Non è una persona che merita la mia stima, tutto qua.

Quello che mi suona decisamente strano è la lista, finalmente completa, dei complimenti.
Sono adorabile, bellissima, intelligentissima, unica e facilmente sostituibile. Tutto compreso in un'unica massa. Come sia logico è un dato non pervenuto.

A me i complimenti piacciono. Ovviamente. Ma non gratuiti e non a file su GRA. Mi piacciono amministrati con cautela, semplici, poche ripetizioni. Niente unica, ma “oggi avrei voglia di star con te”, sì.
Non sono strana, ho deciso, sono una delle poche persone normali nel mondo.

Unica quindi sostituibile

R: R: come volevasi dimostrare

Esperia | 21.09.2013

Leggendo i post di Lady Marica ,mi sembra di entrare in un labirinto senza uscita:):!solo dopo 2-3 letture ne esco fuori:P

R: R: R: come volevasi dimostrare

Silver Silvan | 23.09.2013

Mi sembrano pretese davvero eccessive, per un blog. Considero i post assemblaggi, più o meno graziosi, di lettere. Nient'altro.

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