Che dissi sui propositi della domenica notte?

04.03.2013 01:24

Ho tante cose per la testa. Da fare alcune, da pensare e non pensare molte altre. Corsi che iniziano, finalmente, e che mi daranno l'idea che il mio non sia un mondo isolato e lucente ma qualcosa di vivo. Libri che ho rimandato troppo, voglia di conoscere, sfrenata e passionale, e di sapere e di buttare al secchio le cose che do per certe. Voglio sprofondare oltre quelle colonne d'ercole che, forse, alla fine, portano l'abisso, dentro cui guardavi, a guardare dentro di te (semi-cit.). Voglio capire molto prima di vivere. Voglio vedere la mostra sul cubismo, quella sulla via della seta e la centrale montemartini, tutto a Roma. Cose che rimando da troppo tempo. Voglio riprendere a tradurre il greco, solo come passatempo. Voglio studiare un po' di tedesco. E voglio ricostruire Marica, mettere a tacere qualche paranoia e togliere qualche tacca al valore che do alla perfezione. Eh, togliere qualche tacca, mica me la sento di cercare il miracolo.

Voglio camminare tanto. E non per la stima delle calorie ma perché mi fa pensare bene.
Non voglio abbandonare la concentrazione sulle persone, ma nemmeno continuarla così. Voglio che le persone scorrano su di me e non che io mi appiattisca per farglielo fare meglio.
Voglio rispettare le scadenze e non soltanto i miei tempi. Perché io, si sa, ho i tempi lunghi, però non posso, e non voglio, continuare a dar ragione solo a quelli ignorando che esiste il mondo. Il mondo esiste ed è per lo più come lo vedo io, sì, però non significa che posso starmelo a guardare passiva, perché potrei, ogni tanto, sbagliarmi pure. Voglio coltivare quello che mi fa bene e allontanarmi da quello che invece non me ne fa, anche pagandola caramente.

L'ho già fatto,
due anni fa circa, con esisti meravigliosi. Ora devo solo replicare, con la forza dell'esperienza e dell'aver capito che la perfezione non è la meta giusta, la meta giusta cambia costantemente e non è mai statica. Migliorare forse è la cosa che ci si avvicina di più, ma nemmeno esaurientemente. 

Quello che dovrebbe essere cambiato, rispetto al post che vi ho linkato, è che all'epoca c'era un lui. Un lui meraviglioso. Oggi vorrei che il "periodo buono", la forza del cambiamento, non dipenda da lui nelle vicinanze, ma dipendesse solo da una lei. E la lei dovrei essere io.

Che dissi sui propositi della domenica notte?

Metametà

Silver Silvan | 04.03.2013

Più che di meta giusta mi sembra che il problema sia la metà giusta, da quanto ho letto.

R: Metametà

LadyMarica | 05.03.2013

no Silver, io nemmeno ci pensavo prima di oggi pomeriggio. Ero proprio concentrata su di me. E lo sono ancora. Solo che se metaforicamente bussa Occhi di Pozzo io proprio non posso ignorarlo.

R: R: Metametà

O | 05.03.2013

e perchè dovresti ignorarlo? piuttosto vai, e sbrigati ad aprirla, quella porta!

R: R: Metametà

Silver Silvan | 05.03.2013

Non mi meraviglia, se hai una qualche forma di interesse nei suoi confronti. Sarebbe strano il contrario! E,se non ricordo male, l'interesse che dicevi di provare era pure bello forte. Quindi, dov'è il problema?

Perfezione

Yaxara | 04.03.2013

Vero, niente di piu' vero: la meta cambia :)

R: Perfezione

LadyMarica | 04.03.2013

bisogna solo seguirla allora :)

davvero

Tetto | 04.03.2013

Io non ti conosco e forse per questo, vedendo dal di fuori, non vedo tutta questa distanza tra un post e l'altro.
Il proponimento era ottimo allora ed è ottimo adesso!

e comunque, mai evolversi per l'uomo di turno; lo si deve fare per noi stesse.

R: davvero

LadyMarica | 04.03.2013

da quel post, tetto, nemmeno io vedo tutta la differenza che ci vede O. Sui post più vecchi, però, magari sì.

Vorrei attuarlo oggi come allora, tutto qui. Vediamo :)

Ottimo

O | 04.03.2013

a parte il link che non funziona :-) post da sottoscrivere in pieno. E se ora non c'è un lui, peggio per lui, presto ce ne sarà un altro!

R: Ottimo

LadyMarica | 04.03.2013

ora funziona :) davo la colpa al cannocchiale, invece era colpa mia :)

che il lui ci sia o meno, non so, deve comunque cambiare ruolo, in me. Non che rimpianga quel periodo o lo disconosca quel periodo, assolutamente.

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