...vedo che c6 cascata anche tu! io ti leggevo e capivo poco! adesso leggo che 6 tu !quella, che si è smarrita nella cultura filosofica della vita FOTTETENE:P
Fottetevi
Non è il mio periodo. E me ne lamento. Sostanzialmente me ne lamento e basta. Più che altro perché non ho la minima idea di dove guardare. Non so da dove cominciare. O continuare.
Vorrei mascherarmi e sparire. Carnevale è lontano. Non penso arriverà mai se continua così.
"Non fa niente", mi ripeto.
"Sicuro passa", dico.
"E' solo un momento, sono presa da altre cose", così farnetico.
Sono stanca. Dei libri, della filosofia, di scrivere, di pensare, della cultura come "modo per cambiare il mondo".
Mio dio. Ma veramente ci credevo così tanto? La cultura è una pagliacciata. Non c'è cultura in Heidegger che non si trovi anche, e meglio, nel buon sesso!
Stanca talmente tanto che penso che si fottessero tutti.
Dai principi del politicamente corretto agli eruditi. Da Oscar Wilde a Nietzsche, passando per Kant ovviamente.
Si fottesse l'università. Con Eraclito pure. Si fottessero i professori. E Schroedinger: tanto ho sempre odiato il non aver pensato io a quel maledetto gatto!
Si fottessero i manuali. Bellissimi pensavo.
Si fottesse quella cretina che scrive pagine e pagine d'appunti. Ma sono io.
Si fottesse la Bronte che forse sull'amore non c'ha mai capito nulla. Si fottesse Planck. Si fottesse la fisica quantistica e la polarizzazione della luce. Argomenti che trovavo la "cosa più bella del mondo", pare.
Si fottesse pure Aldo Nove, francamente.
E Kafka e Schopenhauer e la Harendt. Quella si fottesse più di tutti. Persino Hume. Oh sì, nessuna pietà. Si fottesse pure Hume.
La cultura. Bella. Ci si mangia un sacco. No, non basta. La cultura. Darei tutto per essere una strafiga e non sapere quando è nato Dante.
Sticazzi di Dante, francamente. A chi interessa?
(No, vabbe'. Dante è importante, la ritiro. Non ce la faccio proprio. Dante è Dante e lo sarà sempre.
Il primo vero amore non lo si scorda mica per un giramento di scatole!)
Questo è il mio umore da qualche mese. Latente all'inizio, oggi un po' più presente. Sapessi cos'è la partita iva invece di aver puntato tutto su quei maledetti filosofi forse oggi potrei leggere Kierkegaard mentre guadagno, di nascosto. Invece non so cosa sia la partita iva e mi interessa tanto quanto la Champions League. Si può far diventare un quadrato bello tosto un tondo?
Pensavo di sì. Ma non se lo smussare gli angoli contempla la partita iva, direi.
Poi su facebook ho condiviso una foto banale.
Un cartone animato confesso: Wendy sul trampolino di Capitan Uncino.
Una mia amica ha commentato la foto parlando, ma non mi dilungo, del cosa le evochi, del perché Wendy, secondo lei, accetti con così fantasioso coraggio di buttarsi. Lei sostiene che sia innamorata dell'amore, della favola a lieto fine più che di sé stessa. Sa bene, detto in breve, che quel che conta è la possibilità di essere salvata. Almeno secondo la mia amica.
Io sostengo, invece, che a Wendy piaccia stare su quel trampolino, anche se non lo ammetterebbe, nell'angoscia del "mi salverò?". Le piace il martirio a cui è sottoposta. Le piace la sofferenza mentale. La sua vita, altrimenti, sarebbe noiosa.
E cosa centra tutto ciò col mio invito alla gente che conta di fottersi?
Mi sono improvvisamente ricordata, leggendo la mia amica che ha chiamato la sua "filosofia spicciola" (e non lo è proprio per niente, anzi!) che è questo quello che ho sempre amato. Non tanto tutti quei nomi, non tanto tutti i loro libri, ma il fatto che la filosofia è una magia. La trovi nelle confezioni dei cereali, nei piatti da lavare della mia amica, in un cartone animato, in un libro idiota, in un amore. In ogni, maledettissima, cosa, idea, pensiero, parola, immagine. E la trovi così, a volte anche senza cercarla. La ami perché non amarla è come voler chiudere gli occhi sui perchè delle cose, sulle interpretazioni delle cose, sui limiti delle cose, sulle loro differenze. Persino il non amare la filsofia è fare filosofia. Persino il "tutto non conta" o il "tutto non ha bisogno di una spiegazione" è fare filosofia.
La filosofia non è un'invenzione ma un modo di vivere. Consapevole o meno.
Si fottesse Aristotele, certo, ma m'è venuto in mente.
Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.
Lo trovo commovente.
La filosofia non è una roba che si mangia né una roba con cui si può mangiare. Anche solo il volerci mangiare dovrebbe essere reato. Poi se capita è molto meglio, certo. E' una roba che arriva, non sai come evitarla e ti ci lasci coinvolgere tutto. Dalla cottura degli spaghetti fino al mandar a farsi fottere qualcuno.
Molti in questo caso.
Non la fermi perché ti sei stufata.
Che farò non lo so. Ma attualmente non è interessante. Far pace con Lei, invece, un po' di più.
Tag:
Fottetevi
meno male, non nel senso di menare, quello lo faccio benissimo
Silver Silvan | 09.11.2013
Avevo deciso di non calcolarti più, lady, dopo aver letto il post prima di questo. Non ti riconoscevo, così spocchiosa, lamentosa, pallosa e indifferente. In questo post, invece, c'è traccia di te e di quella grandissima rottura di palle che sei. Meno male. Ti avevo data per persa e spacciata.
P.S. La filosofia non serve a qualcosa, serve a te! In un mondo materialista ti mette a disagio per quello. Ti ricorda continuamente che sei scollata e non c'è punto di contatto per riattaccarsi!
Ciao, lady, trovati un fidanzato materialista e massacralo. Come terapia dovrebbe funzionare.
Aldo Nove. L'ho mandato a farsi fottere pure io. La vita oscena l'ho buttato, Amore mio infinito l'ho tenuto. Ma non leggerò altro, del signor Nove. Ho deciso che è un commerciante di parole scritte, non un vero scrittore.
R: meno male, non nel senso di menare, quello lo faccio benissimo
LadyMarica | 09.11.2013
sono contenta Silver di essere, anche se ancora poco, tornata la palla che sono. Giuro, scriverò meglio e cose migliori. Ero, e sono, solo un po' spenta.
R: R: meno male, non nel senso di menare, quello lo faccio benissimo
Silver Silvan | 09.11.2013
Il problema dello scrivere è che sei spenta, allora, lady. Molla il fidanzato, ha un pessimo effetto su di te! Non ti somiglierà mica? Quelli troppo somiglianti ti trascinano nelle sabbie mobili. Dopo un po', a furia di vedere sempre lo stesso colore, non noti più le sfumature da contrasto.
R: R: R: meno male, non nel senso di menare, quello lo faccio benissimo
LadyMarica | 11.11.2013
no. Non mi somiglia nemmeno un po'. Però mi succhia, quasi, tutto ammetto.
ecco che arrivo col mio pistolotto parabolico
banditore | 08.11.2013
Quando portai "filosofia" alla maturità (il Positivismo) ero sicuro avrei fatto un figurone, e lo feci, ma pèssimo: mi chiesero Aristotele. Determinai che fu colpa, naturalmente, di Aristotele.
Mi salvai con il compito di matematica. Era corretto? No, avevo sbagliato tutto, ma in modo tanto originale che ancora son lì che cercano di capire come mai il risultato l'avessi comunque azzeccato; ovvio che non lo sappia nemmeno io, sennò sarei un genio, non un ignorante molto fortunato. Colpa di Agamennone. No, volevo dire: di Pitagora, ma è uguale, dato che sono ignorante.
Mi ero preparato sotto infatuazione per una sciagurata che abitava in America, e mi struggevo perché era partita. Per dove? Per l'America, guarda un po'. Colpa anche sua, è di tutta evidenza. E dell'America, ciò va senza dire.
Gli amici mi stavano tutti intorno. Che fastidio. Tranne quelli che non mi calcolavano per niente. Stronzi. E c'era perfino una ragazza che non mi piaceva e che seguitava a tampinarmi. Tutti dicevano: - ma sei scemo, l'hai vista bene? - ma io, bella che fosse, avevo deciso che non mi piacesse, e andasse un po' a quel paese pure lei. Ci andò, c'era la fila per portarcela. Rimasi scontrosamente solo e sembravo proprio Nanni Moretti in Ecce Bombo ("mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo..."). Ciò mi affascinava, perché ero anche l'unico ad affascinarmi; d'altronde, il Mondo è quello che è e dopo un po', giustamente...
Non avendo la decisione dei veri disperati (io, piccolo borghese) non presi in considerazione di arruolarmi nei Tercios spagnoli e mi contentai di uno sozzo 44 (io credevo avrei raggiunto 61), concludendo i miei esami.
Quella donna d'America era tanto lontana; ma dove cacchio è mai 'st'America? - presi un atlante.
E la vidi (la donna? - Ma no, l'America): era proprio lì dietro. Pensai: - che faccio, ci vado?
Non ci andai. Non ero poi così grullo, scoprii. Cominciai a relativizzare ed il mio benessere durò fino alla prossima America, perché gira gira, sempre lì stiamo. Da vietcong.
Mannaggia: 44; e dire che mi piaceva tanto, la filosofia, prima che me ne fregassi prima che la riamassi.
Un salto (refuso provvidenziale)
Per ordine:
1) son morti tutti (forse tranne Aldo Nove, che si agita parecchio): non possono fottersi
2)
R: ecco che arrivo col mio pistolotto parabolico
Silver Silvan | 09.11.2013
Il positivismo, ma che orrore. Aristotele, che palle. Certo che detesta la filosofia, se va dietro al peggio prodotto dalla testa umana.
R: R: ecco che arrivo col mio pistolotto parabolico
banditore | 10.11.2013
Eh, vabbè l'antipatia per qualcosa, ma non esageriamo.
R: R: R: ecco che arrivo col mio pistolotto parabolico
Silver Silvan | 13.11.2013
Perché no? L'antipatica deve essere un sentimento forte. Altrimenti sa di poco. Ha mai detto di qualcuno che le stava "un po'" antipatico? Immagino di no. Appunto.
importa ancora meno
importa? | 07.11.2013
Se si fossero fottuti probabilmente oggi saresti la bonazza ignorante di cui sopra. Niente blog, niente commento mio, in ultima analisi niente me, quindi passami un "whoo! go team filosofi!"