Parti di un tutto che non vedo

28.05.2013 17:40

Bere. Liquidi freddi. Meno faticoso di masticare e più utile per la dieta.
Nero. Credevo di averla superata come passione. E invece lo trovo erotico, dolcissimo, molto da me. Mi piace pure su di me. E questa è la novità di un paio di settimane. Mi guardo. Mi piaccio un po'. Ogni tanto.
Ventuno. Sono gli anni che non dovresti avere. Sono troppo pochi. Però mi tieni sulla corda in un modo che mi intensifica. Intransigente, fermo, preciso. Quasi mi metti paura.
Confusione. E' quella che non mi fa scrivere.
Sigarette. Ogni giorno l'idea fissa di smettere, accendendole.
Matrimonio. Di sabato prossimo. Almeno mi riposerò.
Esame. Non ho nemmeno letto i libri di testo. Ma lo darò. Tanto perché assecondo quel folle tipo che mi ha suggerito di farmi bocciare.
No. Non credevo fosse così difficile dirli. Nel modo giusto, nel momento giusto, comprensibili, chiari e diplomatici. No. E farli restare no.
Mani. E ancora devo convincere l'umanità che toccare una mano non è il nulla. Che non mi piace, che lo trovo sporco se non voglio il contatto. Mani. Che sembra una sciocchezza ma non lo è. Mi fa sentire male, mi infastidisce. E' uno stupro, solo che codardo, perché a sottrarcisi sembra sempre di essere paranoici, esagerati, bigotti.
Dominare e sottomettersi. Parole plasmate di occidentalità. Di negativo. La complementarità che sfugge sempre al primo sguardo.
Apparenza. Ci sono abiti, certe volte, che tirano fuori qualcosa del dentro.