Post che negherò sempre di aver scritto

20.02.2013 12:11

 

Per una lady tendente agli isterismi ci sono svariati motivi, ma il più produttivo rimane sempre la biologia.
Detto questo possiamo procedere oltre.

Esco con un uomo. Non uno nuovo, ma uno che possiamo definire vecchio.

E stavolta sarà la volta per tracciare qualche bilancio. Penso io dall'alto della narrazione. Mi sbaglio.
Andiamo al cinema.

Esco di casa e per una volta nella mia vita, la prima che io ricordi, mi sento bellissima. Presunzione smodata, lo so. Io ho delle qualità, non tantissime ma qualcuna sì, ma la bellezza, lo abbiamo detto in tutte le lingue, non rientra tra queste. A parte le dita della mano, e nemmeno tutte (!) e le sopracciglia, tutto il resto, di me, è abbastanza insulso. Ho anche delle belle clavicole, in effetti, ma insomma, immagino che le clavicole non differiscano così tanto.

L'aperitivo è piacevole, il film lento e banale. Penso che è la prima volta che vado al cinema con un uomo e quello non mi tocca nemmeno per sbaglio una mano, una gamba, un lembo di giacchetto. Il film poi, fosse almeno interessante, darebbe una qualche giustificazione alla cosa. Invece non lo è. Non così tanto almeno.
Finiamo il film e io, nemmeno a dirlo, in temperatura da congelamento fette di balena (stavo per scrivere sogliole, ma insultarmi mi rende più felice -ed è molto più reale), devo far pipì. Oh la pipì da freddo, è la cosa più detestabile di me.

Lui a fine film ha fame. Io ho fame nemmeno se la penso.
Ma Santa Marica mia, tu hai fame tutti i giorni, a tutte le ore e con tutte le possibili variazioni, possibile che proprio ora pensare al cibo ti faccia sentir male? Sembra che io reciti una parte e lo so benissimo.
Vorrei dire di sì a tutto quello che propone ma proprio, il cibo, non mi entrerebbe nello stomaco nemmeno a forza.
Mangerei un abbraccio però.
E infatti, poco dopo, su dei gradini, incoraggiata dal suo avvicinarsi, glielo rubo. Forse gli do anche fastidio, penso dopo, ma, egoisticamente, mi son presa quello che volevo in quel momento.

Ricordo che mi apre lo sportello della macchina. La cosa mi imbarazza al punto che mi sento una cretina ma so che mi piace. Un altro mondo. Ricordo che mordo un dolce, anche senza fame, ma buonissimo. Ricordo che delle calorie non me ne frega nulla anche se ne ciancio. Ricordo che nella conversazione faccio pena. Ed è la cosa che mi dispiace di più. Ricordo che vorrei che salisse da me. Ma nemmeno, vorrei solo tornar a casa certa di un qualche interesse. Invece non ce n'è nemmeno l'ombra. Mi sento così da buttar via che quando entro in casa non posso far a meno di bermi la birra che m'ero promessa, fumare qualche sigaretta e scrivere un post che non volevo scrivere.

Metto a posto i pezzetti, come sempre, non tanto per quello che non è accaduto quanto per questa fastidiosa sensazione di sentirmi così un mostro.

Che poi, forse, ha ragione lui. Io mi lamento sempre. Se ci avesse provato subito avrei pensato che è il solito porco, siccome non ci ha provato mi lamento perché forse non gli interessa. Eppure una via di mezzo deve esistere. So di piacergli, badate bene, ma sono anche abbastanza insicura da non ricordarmelo.
Fortunatamente però io mi scoraggio raramente e la mia pazienza, su certe cose, è infinita.

Arrivata a casa scopro poi di non sentirmi tanto bene. Lo sapevo io, c'è sempre una spiegazione a una Marica senza fame. E l'aspirina finisce di farsi bere mentre io ho già spento la luce.

Post che negherò sempre di aver scritto

[cit.]

Yaxara | 20.02.2013

Per l'aspirina si gridi evviva! :D

R: [cit.]

LadyMarica | 20.02.2013

like :)

pene-d'AMORE

Esperia | 20.02.2013

TI sei chiesta---forse, lui non vuole essere precipitoso!poi ci lamentiamo ,SE l'uomo e una bestia .Forse GLI piace CORTEGIARTI?

R: pene-d'AMORE

LadyMarica | 20.02.2013

nessuna pena d'amore, per carità, io ho smesso. E' pena per il sentirmi-non sentirmi un mostro.

Oh sì, è una visione possibile. Ma io non ci credo alle favole e nemmeno mi piacerebbero.
La serata mi è piaciuta, la sua estrema galanteria anche, assolutamente, però non è così semplice.

tsk

Silver Silvan | 20.02.2013

Lady, su, quale insicurezza? Lo si sa sempre, quando si piace a qualcuno. Diciamo che si preferisce negarlo perché può diventare un problema. Parlerei di comodità più che di insicurezza.

R: tsk

LadyMarica | 20.02.2013

non lo so Silver. E' una questione di conferme visibili più che altro, perché quello che si sente (di piacere in questo caso) potrebbe essere un voler vedere quello che si vuole. Insomma, capita spesso che uno veda quello che vuol vedere più di quello che in realtà è, quindi io, per me, mi baso prima su quello che è "razionale" e solo poi su quello che sento. E sbaglio ovviamente.

R: R: tsk

Silver Silvan | 20.02.2013

Lady, ho sempre pensato che le relazioni umane siano molto poco complicate. Richiedono serietà ed impegno, come tutte le altre cose, ma non sono complicate. Quando diventano complicate mi insospettisco sempre, perché vuol dire che sono subentrati meccanismi che hanno a che fare con ben altro. C'è chi ha bisogno di conferme e devi ungere continuamente le ruote perché le cose vadano avanti: quando si arriva a questo vuol dire che alla persona in questione gli frega solo di avere a che fare con qualcuno che gli dia conferme. Che sia tu o altri, poco importa e non è bello,pensarlo. Poi, vabbè è un discorso lungo, la voglia di avere a che fare con qualcuno si vede, che diamine. Alla fine deve essere un piacere, mica un obbligo. Comunque credo che l'istintività sia la necessaria premessa, poi subentra la razionalità. Il cervello arriva sempre dopo, è tonto, ne sono convinta. Peccato che pensino tutti il contrario. Forse i rapporti umani fanno schifo per quello. Però se il cervello contraddice il tuo istinto, alla lunga, può avere ragione lui. Dopo tutto, l'esperienza serve a proteggerci da quel che è sgradevole. Il bambino mette volentieri il dito nella presa, ma dopo che scopre che fa male, smette. Si chiama saggezza.

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